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The era and time of this story is unknown. After the mother ship “Arkanoid” was destroyed, a spacecraft “Vaus” scrambled away from it. But only to be trapped in space warped by someone…
Negli anni ’80 in Giappone c’era una software house che faceva il bello e il cattivo tempo: la Taito. Bastano due titoli per far capire cosa potessero rappresentare in quegli anni: il primo è Space Invaders del 1978, del quale direi che non è necessario spendere ulteriori parole, almeno non in questa sede. L’altro è Arkanoid, datato 1986. Ecco su questo magari due paroline è il caso di spenderle.
Ispirato a Breakout targato Atari, di dieci anni più anziano, di sicuro è stato uno dei più importanti punti di riferimento dell’età dell’oro degli arcade ed è uno dei rari casi di pseudo-clone (anche se, diciamoci la verità, praticamente E’ un clone, seppur con una grafica rivisitata) divenuto più famoso e importante dell’originale.
E ancor migliore dell’originale, almeno a mio modesto parere, è Arkanoid 2: Revenge of Doh, che presenta una diversa caratterizzazione dei livelli, una miriade di power-ups e la possibilità addirittura di un editor di livelli (!).
L’unica copia di Arkanoid in mio possesso è un port per MS-DOS (ma il DOS quello bello, tipo 6,22 o addirittura precedente…) quindi è un po’ più dettagliato e con grafica più definita rispetto alla primissima versione del1986.
My heart says
In realtà non sono mai stato propriamente un tipo da Arkanoid, anche perchè lo ritenevo un gioco troppo semplice come filosofia. Non a caso è uno dei 3 giochi che mia mamma si sia mai azzardata a predere in mano: la sua celebre imperizia con il computer abbinata ad un rifiuto ai giochi “casinosi e dove si spara” ha fatto sì che si concentrasse solamente su Tetris (e la sua pseudo-variante Dr. Mario per NES), Arkanod e Solitario. Anche Super Mario Bros. per lei era troppo.
Tuttavia quando mi saliva la scimmia e mi buttavoi su srkanoid passavo giorni senza staccarmi alla ricerca del punteggio più alto possibile, prendendomi quindi molti rischi che un giocatore non si prenderebbe mai, come rifiutarsi di passare al livello successivo grazie al pillolone viola.
Splash screen
Questo invece è tanta roba. L’immagine dei cabinati Taito fa venire la lacrimuccia ripensando all’era d’oro degli arcade da bar (si possono anche individuare i titoli Gladiator e Double Dragon!). In più l’intro ci spiega la “storia” della navicella Vaus costretta a far rimbalzare per ore una cavolo di pallina.
Graphics
Narrative
Ebbene sì, un gioco come Arkanoid può avere anche una trama. Come ci viene spiegato nello splash screen e nella citazione in testa a questo post, “L’era e il periodo di questa storia sono ignoti. Dopo che la nave madre, “Arkanoid”, fu distrutta, l’astronave “Vaus” si allontanò velocemente da essa. Ma solo per essere intrappolata in un vortice spaziale da qualcuno…” Ebbene il nostro compito è cercare di guidare la navicella Vaus (quella che l’utente può fisicamente muovere) attraverso il vortice, rappresentato dai vari livelli di gioco: gli ostacoli sono rappresentati dai vari mattoncini che possono essere distrutti con una palla di energia, che viene riflessa come una pallina dal Vaus e che ha la capacità di rimbalzare ovunque. Ogni volta che tutte le barriere vengono distrutte si avanza di livello, un passo in avanti verso la salvezza. Ok, questo è come ce l’ahnno venduto quelli della Taito e sono convinto che il 99% di voi non avrà mai letto ciò che è scritto nell’intro e analizzato ciò che avrebbe potuto voler dire. Però è interessante come in Giappone si siano sbattuti per creare una storia dietro al banale “pallina che rimbalza e rompe i mattoncini”. E per questo vanno premiati.
Gameplay
Il gioco è molto semplice e ha due soli comandi: muovere la navicella e sparare. I livelli totali sono 33 tutti diversi e via via più complicati.
Per superare ogni livello sarà necessario rompere tutti i mattoncini (non proprio tutti, ci arriveremo) evitando di perdere tutte le vite in possesso, rappresentate dalle navicelle in basso a sinistra. I mattoncini colorati scompariranno dopo un solo rimbalzo con la pallina, i grigi dopo 2 (ma andando avanti con i livelli si faranno più duri e ci vorranno 3 o 4 compi per frantumarli), mentre i gialli, che non è possibile distruggere, sono fissi.
Il giocatore nel superare i livelli è aiutato da una serie di power-ups, sotto forma di pillole colorate con una lettera stampata sopra, ovvero:
- B, viola: il secondo (o il primo, secondo le vostre inclinazioni) power-up in ordine di importanza che permette di saltare la livello successivo senza completare il corrente. Appena lo vedete smettete di fare quello che stavate facendo e prendetelo per poi virare a velocità supersonica verso destra per raggiungere il livello successivo!
- C, verde: il Vaus crea una sorta di campo magnetico che “incolla” la palla su di esso. E’ uno dei power-up che ho sempre odiato e che credo tutto il mondo odi. Nonostante in alcuni casi possa risultare molto utile, soprattutto per mirare agli ultimi mattoncini rimasti, la quantità di pastiglie C presenti è talmente alta che nei primi livelli soratrtutto, rischiano di rallentare mooooolto il gioco.
- D, azzurro: la palla che rimbalza di scinde in tre palle differenti, ognuna con la propria traiettoria. Utile soprattutto verso il finale di livello quando mancano pochi mattonicni ed è difficile “mirare” direttasmente per distruggerli. Al contrario può essere molto deleterio ad inizio di livello, specie in livelli avanzati che partono molto “bassi” o quando la velocità della pallina è molto alta rendendo difficile distinguere le traiettorie e intercettarle con il Vaus.
- E, blu: aumenta le dimensioni del Vaus. Power-up molto utile n ogni situazione, quindi è caldamente consigliato intercettarlo ogniqualvolta sia possibile.
- F, rosso: uno dei power-up più importanti che trasforma il Vaus in una navicella dotata di cannoni laser che possono facilmente distruggere tutti i mattoncini. Vale come per la pastiglia E: prendetela appena possibile e iniziate a sparare. Non importa se non avete nulla davanti ma sparate!
- P, nero: il più importante power-up presente, che permette di avere un’ulteriore vita. Esce molto raramente (ma più di frequente nei vari port di arlanod, specie per PC), quindi appena lo vedete prendete immediatamente, anche a costo di perdere una vita. Tanto male che vada ne conquisterete un’altra e alla peggio reinizierete con una pallina meno veloce.
- S, giallo: rallenta la velocità della pallina. E’ un power-up a doppia faccia: utilissimo specie in livelli con molte file di mattoni indistruttibili che fanno prendere velocità alla palla, quando questa risulta ormai ingovernabile, drammaticamente noioso in livelli nei quali ormai siete in dirittura d’arrivo quando per lanciare e ricevere la pallina ci vuole un quarto d’ora. Verificate bene se vale la pena di prenderlo: è l’unico power-up il cui effetto non scompare dopo l’acquisizione di un altro successivamente. Azzeccatissimo il suo colore giallo ambrato che ricorda il miele, per ricordare al giocatore che la pallina sembrerà immersa in un campo di forze mellifluo (bello mellifluo, devo usarlo più spesso…)
Unica eccezioni ai livelli “classici” è l’ultimo livello, il 33° dove campeggia un moai in wireframe chiamato Doh, che rappresenta il boss finale da sconfiggere (e potrebbe essere non così facile).
Sound
Sono solo due in fin dei conti i suoni di Arkanoid, se si esclude il ritmico rimbalzio della pallina contro gli ostacoli: la musichetta del passaggio di livello e lui, l’immortale motivo di apertura che, sfidando il disordine cerebrale ho impostato anni fa come suoneria. Non ci sono parole per descriverlo,
Longevity
La longevità di Arkanopid non dipende solo dalla sua lunghezza, da quei 33 livelli che, con un po’ di padronanza e fortuna si possono raggiungere abbastanza agevolmente anche senza avere la mano bionica, quando per la ricerca specie da parte di utenti esperti del punteggio massimo.
Dopo averci giocato u po’ scopreirete che i livelli sono abbastanza accessibili, ma badate bene di arrivare al 33° con il numero massimo di vite possibili, Doh non scherza! Non a caso moltissimi videogiocatori rimangono impantanati proprio in quel punto.
Final Score 78/100
Year: 1986
Developer: Taito
Publisher: Taito, Romstar, Ocean Software
Genre: Arcade
Game Mode: Single Player, Multiplayer
Original Platform: Arcade, ported on ZX Spectrum, Amstrad CPC 464, Commodore 64, BBC Micro, MSX, Atari 8-bit, Apple II
From the same developers:
- Gun Fight (1975)
- Space Invaders (1978)
- Bubble Bobble (1986)
- Sagaia (1992)
- Puzzle Bobble (1994)
From the same editors:
- Ghost ‘n Goblins (Romstar, 1985)
- Donkey Kong (Ocean Software, 1981)
- Robocop (Ocean Software, 1988) e seguiti
- Toki (Ocean Software, 1989)
- Lemmings (Ocean Software, 1991)
- Lethal Weapon (Ocean Software, 1992)
- Pushover (Ocean Software, 1992)
- Soccer Kid (Ocean Software, 1994)
Inspired to:
- Breakout (1976)
If you liked it you can also try:
- Keep playing Arkanoid!!!
Other chapters of the saga:
- Tournament Arkanoid (1987)
- Arkanoid: Revenge of Doh (1987)
- Arkanoid: Doh it again (1997)
- Arkanoid Returns (1997)
- Arkanoid R 2000 (1999)
- Arkanoid DS (2008)
- Arkanoid Live! (2009)
- Arkanoid Plus (2009)
- Arkanoid (2011)
Che mito mitissimo!!! Non ricordo se ce l’avevo sull’Amstrad nel ’90 o sul 286 nel ’92, ma di sicuro appena tornavo da scuola scattava il partitone! Ci ho passato un numero impressionante di ore, a ripensarci, e quante incazzature quando perdevo la pallina per un soffio. Arrivato il Windows non ho più avuto Arkanoid ma anni dopo ricordo Breakout, che nel 2012 – entusiasmato dall’arrivo degli smartphone – installai sul Galaxy senza sapere che questi giochetti sono scuse per mostrarti banner pubblicitari che ti succhiano la connessione: un mese scoprii che avevo impiegato più connessione giocando qualche volta con Breakout che stando tutti i giorni su Facebook!
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Questo è uno dei tanti motivi per i quali non scarico giochi mobile…e anche perchè perde un po della vecchia poesia di accendere il pc e giocare…comunque rispetto a breakout continuo a preferire arka, anche se in effetti è una scopiazzatura un po potenziata……
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Questo gioco l’ho spolpato su Amiga. Di recente, ho “riesumato” l’Amiga grazie a un acquisto sulla Baia di un cavo Scart RGB (una vera chicca, che restituisce la vibrante palette di colori dell’Amiga su un CRT). Ho fatto giocare i miei due nanerottoli di 5 anni mettendogli in mano il mouse, La scimmia si è impadronita dei miei due gemelli, con grande soddisfazione e orgoglio di questo papà.
Anche io nella mia webbettola, ho ripercorso certi “giochi della pallina e il muro”, se vuoi, ecco qui il link:Da Breakout a Wizorb. Another ball in my wall.
https://redbavon.wordpress.com/2016/01/30/da-breakout-a-wizorb-another-ball-in-my-wall/
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Io continuo a spolparlo ancora adesso…😉 grazie per il link!
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Ah se è per questo io sono vecchiarello e gioco dai tempi dell’Intellivision, senza mai smettere. Non li chiamo “retro”, io li chiamo “Classici”, perché – compatibilmente con il tempo tiranno – una partita ai good old games me la faccio sempre. Ai miei nanerottoli , grazie al MAME, sto insegnando Space Invaders, Pooyan, Bonk…E si divertono da matti!
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Anch’io ho il MAME sul PC e ci perdo ore e ore…😀😀😀
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Da sempre il MAME sul PC configurato, ma ho trovato un tablet di fabbricazione cinese da Funstock e ci gira qualsiasi cosa in emulazione. Lo uso come arma di distrAzione di massa. Ti stavo per inserire un altro link, ma mi astengo perché non vorrei essere preso per spammatore.
Io utilizzo molto i link sia nella mia webbettola sia sui blog dove già mi conoscono. Altrimenti che Rete è? Comunque, dimmi tu quale è la tua “policy”.
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Linka pure…basta che non ne metti 638 insieme altrimenti finiscono in automatico nel filtro anti spam 😉
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Giurin giuretto, uno. Questo a proposito di armi di distrAzioni di massa.
I bambini piccoli sono…piccoli, non fessi[6 anni e 2 nanetti dopo Remix]
http://wp.me/pgAcn-35A
Grazie
Da me, inserisci i link che vuoi, chiaramente 🙂
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